Durante l’anno scolastico 2021-22, all’interno del Piano Regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d’azzardo patologico (GAP) e dipendenze tecnologiche (DT), finanziato dalla Regione Marche e dall’ASUR A.V. 2 e grazie a una collaborazione tra COOSS, Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche, Oikos, Ambiti territoriali Sociali di Jesi e Ancona e l’Organizzazione di volontariato Contorno Viola di Verbania, è stato sperimentato per la prima volta anche nelle Marche il “Patentino per lo smartphone“.
Il Progetto “Patentino per lo smartphone” nasce a Verbania come risposta ai fenomeni della cyberstupidity e del cyberbullismo e in applicazione della legge n. 71/17, fortemente voluta dalla Senatrice Elena Ferrara per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
L’iniziativa ha un’alta valenza educativa e si pone l’intento di prevenzione del cyberbullismo e di educazione alla cittadinanza digitale, tutelando gli adolescenti dall’utilizzo improprio o eccessivo di un dispositivo il cui uso tende a essere sempre più anticipato a livello di età.
Il progetto consiste in una formazione destinata agli insegnanti della scuola secondaria di primo grado che poi, a loro volta, realizzano gli interventi nelle classi prime. Gli incontri con i ragazzi sono laboratoriali e interattivi, con video-stimoli, role-play, momenti di riflessione e confronto. In seguito è prevista la somministrazione di un test finale e la consegna dei patentini, con cerimonia ufficiale. È previsto inoltre un incontro per i genitori, che dovranno firmare anche patto di corresponsabilità insieme ai figli.
L’azione svolta ha visto impegnati 24 docenti/formatori e 582 studenti afferenti a 18 classi degli Istituti Comprensivi “Carlo Urbani” e Federico II” di Jesi, “Mestica” di Cingoli, “Coldigioco” di Apiro.
Si è notata una significativa e collaborativa partecipazione di insegnanti e ragazzi, dimostrata anche attraverso filmati o testimonianze del lavoro effettuato, rilasciati durante il monitoraggio e durante la cerimonia finale, organizzata in maniera accurata, quasi sempre con la presenza dei genitori.
Uno dei punti di forza del progetto è stato il coinvolgimento di più attori istituzionali, sia del pubblico che del privato sociale (Dipartimento Dipendenze Patologiche, Ufficio Scolastico Regionale, Istituti Scolastici, Ambiti Territoriali Sociali, Contorno viola, Cooss, Oikos, Polizia Postale, Tribunale dei Minori).